Fabrizio Bosso

ARTISTI, ARTISTI archivio del jazz

Fabrizio Bosso si appassiona sin da bambino al Jazz grazie al padre Gianni, trombettista autodidatta, per poi iniziare ad improvvisare sui dischi di cantautorato italiano dalla madre Marina.

Tale influenze saranno determinanti nel forgiare il carattere ambivalente del suo approccio musicale, diviso tra l’amore viscerale per il jazz e la ricerca di un linguaggio traversale e mai banale.

Mentre frequenta il Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino – dove si diploma a 15 anni – Fabrizio Bosso si ritaglia le prime esperienze nello storico ambiente jazzistico del capoluogo piemontese.

Registra numerosi dischi con il sassofonista Gianni Basso e il pianista, compositore e arrangiatore siciliano Giovanni Mazzarino, tra cui “Cyclone” (2003) e “Piani Paralleli” registrato alla Fazioli Concert Hall nel 2016.

Qualche anno dopo si trasferisce a Bari dove ha l’opportunità di collaborare col produttore Nicola Conte e frequentare alcuni giovani musicisti come Gianluca Petrella, Gaetano Partipilo, Stefano Bollani, Giuseppe Bassi, Fabio Accardi.

Da questo incontro scaturisce la nascita del gruppo “The Jazz Convention” con cui Bosso incide l’album “Up Up with The Jazz Convention” (1997), manifesto della nuova generazione di jazzisti italiani in ascesa a fine anni novanta.

Nel 2000 pubblica, per l’etichetta Red Records, il primo album a suo nome dal titolo “Fast Flight” in quintetto con Rosario Giuliani al sax, Salvatore Bonafede al pianoforte, Giuseppe Bassi al contrabbasso e Marcello Di Leonardo alla batteria.

Nello stesso periodo il trombettista prende parte a una delle formazioni più rappresentative della scena jazz italiana del nuovo millennio, gli “High Five”, in cui figurano il sassofonista Daniele Scannapieco, i pianisti Julian Oliver Mazzariello e Luca Mannutza, il contrabbassista Pietro Ciancaglini e il batterista Lorenzo Tucci. Il quintetto pubblica quattro album: “Jazz for More” (2002), “Jazz Desire” (2004), “Five For Fun” (2008) e “Split Kick” (2009). Inoltre gli “High Five” accompagnano il crooner Mario Biondi nell’acclamato “Handful of Soul” del 2006.

Nel 2009 Bosso forma il primo quartetto a suo nome con Luca Mannutza al pianoforte, Luca Bulgarelli al contrabbasso e Lorenzo Tucci alla batteria.

Negli anni a seguire sono diverse le formazioni a cui prende parte, tra cui, lo Spiritual Trio, col batterista Alessandro Minetto e l’organista Alberto Marsico, con cui esplora il mondo della musica gospel, e il quartetto con il pianista Julian Oliver Mazzariello, il bassista salentino Luca Alemanno, successivamente sostituito da Jacopo Ferrazza, e il batterista Nicola Angelucci.

La formazione si mette in evidenza per l’intenso dialogo e la forte coesione espressa dal vivo al massimo delle potenzialità, come testimoniato dall’album “State of the Art” del 2017.

Tra i musicisti con cui Fabrizio Bosso ha collaborato nel corso degli anni sono da ricordare: Rosario Giuliani con il progetto in quartetto “Connection”, il trombonista Mauro Ottolini, Dino Piana, Marco Tamburini, Renato Sellani, Enrico Pieranunzi, Aldo Romano, Franco D’Andrea, Gianluca Petrella, Dee Dee Bridgewater, Dianne Reeves, Rita Marcotulli, Stefano Di Battista, Enrico Rava, Furio di Castri, Rosario Bonaccorso, Wayne Marshall, Maria Schneider. Musicista duttile e curioso, senza preconcetti porta con successo il suo peculiare suono di tromba anche nella scena pop italiana, affiancando in studio e dal vivo artisti come Sergio Cammariere, Simona Molinari, Raphael Gualazzi, Nina Zilli, Renato Zero, Zucchero e altri.

Nel 2002 gli viene assegnato il Django D’Or, prestigioso riconoscimento della critica francese, e nel 2011 viene nominato come miglior trombettista dell’anno dal JazzIt Award.

Discografia essenziale: Fast Flight (2000 – Red Records), Jazz For More con gli High Five Quintet (2002 – Via Veneto Jazz), Jazz Desire con gli High Five Quintet (2004 – Via Veneto Jazz), Handful of Soul con Mario Biondi e High Five Quintet (2006 – Schema), Il Concerto Perfetto con Renato Sellani (2007 – Philology), Bosso Meets Basso Quintet (2007 – Philology), Sol – Fabrizio Bosso & Javier Girotto “Latin Mood” (2008 – Blue Note), Spiritual con lo Spiritual Trio (2011 -Organic Music), Enchantment – L’incantesimo di Nino Rota (2012 – Schema), State Of The Art Live! Fabrizio Bosso Quartet (2017 – Warner Music Group), Someday con lo Spiritual Trio (2019 – Warner Music Italy), We4 Fabrizio Bosso Quartet (2020 – Warner Music Italy)   

Contributi Recenti

Stay in Tune

Scarica Jazz Up
L’app dedicata alla musica jazz a cura del Dipartimento di Jazz Saint Louis, è ora disponibile sugli store digitali!


Scopri gli eventi e rimani sempre aggiornato sulle ultime novità del dipartimento Jazz del Saint Louis!
Playings is not game

get on google play

App Store icon


ARCHIVIO DEL JAZZ CITTÁ DI ROMA
powered by Saint Louis College of Musicwww.saintlouis.eu