Nella foto (da sinistra) Maurizio Giammarco, Tommaso Vittorini e Mario Schiano al Folkstudio di Roma.
Il Folkstudio nasce nel 1960 in una cantina in Via Garibaldi (nel Rione romano di Trastevere) per poi trasferirsi nel 1972 in Via Sacchi (quartiere Trastevere) e, infine, negli ultimi anni di attività (fino al 1988) in Via Frangipane (nei pressi del Colosseo).
Il Folkstudio viene gestito dal 1967 da Giancarlo Cesaroni (in seguito al ritorno in America del fondatore del locale, il pittore e musicista afroamericano Harold Bradley). Con questa gestione, a partire dai primi anni Settanta, il Folkstudio diviene il punto di riferimento dell’offerta musicale trasversale e di stampo underground della Capitale. Diversi sono i musicisti della scena jazz romana che si esibiscono nel locale romano: Massimo Urbani, Tommaso Vittorini, Enzo Pietropaoli, Enrico Pieranunzi, Franco D’Andrea, Maurizio Giammarco, Franco Cerri, nonché le orchestre sperimentali di Giancarlo Schiaffini, Roberto Laneri, Giancarlo Gazzani e Antenore Tecardi. Il folkstudio diviene anche il ritrovo del “Gruppo Romano Free Jazz”, di cui fanno parte: Mario Schiano, Giancarlo Schiaffini, Marcello Melis e Franco Pecori.
Inoltre, Pepito Pignatelli e Giancarlo Cesaroni, nel periodo tra la chiusura del “Blue Note” e l’apertura del “Music Inn”, collaborano all’organizzazione al Folkstudio di una serie di concerti di nomi prestigiosi della scena jazz internazionale, tra cui, Art Farmer, Slide Hampton e Tete Montoliu.
Contributo condiviso da Maurizio Giammarco
Fonte bibliografica di riferimento: “Pepito – Il Principe del Jazz” (Minimum fax) di Marco Molendini