Nella foto il batterista Gegè Munari.
Gegè Munari nasce a Fratta Maggiore in provincia di Napoli in una famiglia di musicisti, il padre Tommaso è contrabbassista e il fratello Pierino, batterista. Agli inizi degli sessanta si trasferisce a Roma, dove ha l’opportunità di entrare a contatto con la scena jazzistica capitolina: suona al locale “Il Clubino” in Via Lazio (traversa di Via Veneto) con Franco D’Andrea, da poco giunto da Bologna, e il clarinettista Gianni Sanjust e al “Purgatorio” (club ricavato nella parte sotterranea del ristorante “Meo Patacca” nel quartiere Trastevere) con lo stesso D’Andrea, Enrico Rava, il sassofonista argentino Gato Barbieri e i contrabbassisti Gianni Foccià, Giovanni Tommaso e Bruno Tommaso. Il batterista napoletano partecipa nel 1968 al disco “Stereokonitz” del sassofonista americano Lee konitz e accompagna diversi jazzisti della scena internazionale: Johnny Griffin, Martial Solal, Dexter Gordon, Chet Baker e Art Farmer.
Contributo estratto dal libro “L’Italia del Jazz” di Adriano Mazzoletti
