Articolo (di Domenico Pertica) dal titolo “Roma come New Orleans” apparso sul quotidiano “Il Giornale d’Italia” del 29 novembre 1975.
Nell’articolo sono presenti le testimonianze di Pepito Pignatelli, proprietario del Music Inn jazz club di Roma, e di sua moglie Picchi e di alcuni giovani frequentatori e musicisti in “blue jeans” che si ritrovano alla sera a imparare e partecipare alla frenetica attività concertistica della cave romana in Largo Dei Fiorentini, tra questi, Maurizio Urbani, fratello di Massimo.
L’articolo evidenzia il rinnovato interesse dei giovani del periodo verso generi ormai considerati superati rispetto al free jazz, come l’hard-bop e il jazz tradizionale. In tale presa di coscienza di un passato troppo presto messo nell’ombra gioca un ruolo determinante la nascita della Scuola Popolare di Musica di Testaccio su iniziativa di un gruppo di giovani artisti, tra i quali, Bruno Tommaso. Inoltre, contribuisce a questo avvicinamento del pubblico verso correnti jazzistiche degli anni Quaranta e Cinquanta, il programma concertistico promosso dal Music Inn, nel quale vanno in scena infuocate jam session di numerosi protagonisti del jazz novecentesco affiancati da giovani e attempati musicisti italiani: Charles Mingus, Gato Barbieri, Franco Cerri, Nunzio Rotondo, Archie Sheep, Ornette Coleman, Enrico Pieranunzi, Maurizio Giammarco, McCoy Tyner, Elvin Jones, John Griffin e Dexter Gordon.
Contributo condiviso da Enrico Pieranunzi

Collegamenti esterni:
Johnny Griffin 4tet Music Inn
McCoy Tyner Atlantis – Music Inn