Il pianista Giorgio Gaslini si avvicina all’ambito cinematografico italiano agli inizi degli anni Sessanta a seguito dell’incontro con Marcello Mastroianni presso la casa discografica La Voce del Padrone. Il musicista regala all’attore italiano una copia del nastro del suo lavoro discografico Tempo e relazione che aveva inciso qualche hanno prima sperimentando la commistione tra jazz e musica colta europea. Mastroianni, che in quel periodo insieme a Monica Vitti e Jeanne Moreau sta girando la pellicola La Notte, decide di dare a sua volta la copia del nastro al regista Michelangelo Antonioni. Nonostante il film sia in piena lavorazione, Antonioni, in seguito all’ascolto di Tempo e relazione, decide di contattare il pianista per la composizione dei temi della colonna sonora. I richiami dei temi jazzistici alle atmosfere di carattere evocativo e impressionistico della musica classica europea si sposano perfettamente col carattere drammatico, ossessivo e straniante della pellicola, tra i primi esempi di “cinema moderno“, di cui Michelangelo Antonioni sarà antesignano, incentrati sui temi dell’incomunicabilità, smarrimento e perdita di valori degli individui calati nella società borghese del boom economico italiano. Nel 1961 la colonna sonora del film viene premiata col Nastro D’Argento.
Dopo aver collaborato col grande cineasta italiano, Giorgio Gaslini compone la musica per il film Un amore (1965) diretto da Gianni Vernuccio, tratto dall’omonimo romanzo dello scrittore Dino Buzzati. Durante il soggiorno a Roma, Giorgio Gaslini viene coinvolto nelle realizzazione di altre soundtracks di film di vario genere, drammatico, giallo, commedia sexy all’italiana, horror, docufilm, in gran parte girati a Cinecittà; tra questi La Pacifista (1971) diretto dal Miklos Jancso e interpretato dall’attrice Monica Vitti, Un omicidio perfetto a termine di legge (1971) diretto da Tonino Ricci, La notte dei diavoli (1972) diretto da Giorgio Ferroni, La colonna infame (1973) diretto da Nelo Risi, tratto da Storia della colonna infame di Alessandro Manzoni, La morte viene dal buio (1973) diretto da Roberto Bianchi Montero, Cinque donne per l’assassino (1974) diretto da Stelvio Massi, La salute non si vende (1977) diretto da Giuseppe Ferrara. Per i commenti musicali delle pellicole Gaslini si avvale spesso delle sue diverse formazioni, il quartetto con Alceo Guatelli, Ettore Ulivelli e Eraldo Volontè (nel film La Notte), quello con Gianni Bedori, Bruno Tommaso e Andrea Centazzo e con altri importanti musicisti della scena jazz italiana, come Gianluigi Trovesi e Gianni Cazzola.
Un’altra fruttuosa collaborazione è quella che vede collaborare in quegli anni il pianista milanese col regista Dario Argento; dapprima con la serie televisiva antologica divisa in quattro episodi trasmessa dalla RAI nel 1973 dal titolo La porta sul buio, e nello stesso anno e nel 1975 con le pellicole Le Cinque giornate e il cult horror Profondo Rosso. La colonna sonora di quest’ultimo film viene composta nella prima fase da Giorgio Gaslini (col contributo vocale della giovane cantante Maria Grazia Fontana) e, successivamente, dai Goblin, all’epoca sconosciuto gruppo progressive-rock romano fondato da Claudio Simonetti. In particolare il pianista compone quattro brani presenti sul lato B dell’album, Wild Session, Deep Shadows, School At Night e Gianna.
Paolo Marra