Maurizio Giammarco, nasce nel 1952 a Pavia, ma cresce e vive a Roma dove la famiglia, dopo alcuni spostamenti, si stabilisce in via definitiva. L’ascolto di dischi e concerti dal vivo – tra cui quello di Duke Ellington al Teatro Sistina nel 1966 – contribuisce a far nascere nel giovane Giammarco una crescente passione per il Jazz che lo spinge, adolescente, a dedicarsi allo studio del sassofono. Verso la fine degli anni sessanta entra a far parte di un nucleo di musicisti del quartiere Montesacro, da cui prenderà vita il gruppo rock-progressive “Blue Morning” con il pianista Billy Ward, il percussionista Alfredo Minotti e il chitarrista Roberto Ciotti, diventato in seguito uno dei bluesman italiani più apprezzati a livello internazionale.
La frequentazione dell’ambiente underground del Folkstudio avvicina Giammarco alla scena del free jazz capitolino, capitanata dal sassofonista napoletano Mario Schiano. A tale esperienza formativa segue la partecipazione al corso sperimentale di Jazz tenuto dal pianista e compositore Giorgio Gaslini al Conservatorio di Santa Cecilia di Roma nel biennio 1972/73, insieme ad altri giovani musicisti della scena jazzistica romana, fra cui i compianti Massimo Urbani e Danilo Terenzi. Nei primi anni settanta approfondisce lo studio dell’armonia col compositore Gino Marinuzzi e sviluppa le prime esperienze di improvvisazione libera con il progetto “Suonosfera”, di cui fanno parte: Tony Ackerman, Eugenio Colombo, Michele Iannaccone, Nicola Raffone e Alvise Sacchi. Nel 1975 si reca negli Stati Uniti dove studia al Creative Music Studio di Karl Berger a Woodstock e si perfeziona col leggendario didatta di sassofono Joe Allard a New York. Tornato in Italia partecipa alla fondazione della Scuola Popolare di Musica di Testaccio e si esibisce nell’ambito di importanti festival jazz sparsi per l’Italia come leader del quartetto con Tommaso Vittorini, Enzo Pietropaoli e Roberto Gatto; formazione che tra il 1978 e il 1979 diventerà un quintetto con l’entrata di Giancarlo Maurino e un giovanissimo Danilo Rea. Nell’ultima parte degli anni settanta collabora nella veste sideman con le formazioni di folk progressive “Canzoniere del Lazio” e “Carnascialia” di Pasquale Minieri. Nel contempo Maurizio Giammarco suona con importanti jazzisti come Chet Baker, Enrico Pieranunzi – nel disco “From Always To now” – e Lester Bowie. Quest’ultimo lo invita a suonare nella sua Sho-Nuff 60 Pieces Orchestra in due memorabili concerti tenuti al Simphony Space di Harlem il 17 febbraio del 1979. Unico europeo presente, Giammarco si trova a suonare a fianco dei più importanti esponenti della scena dell’avanguardia afroamericana, tra cui, gli Art Ensemble of Chicago, Philip Wilson, David Murray, Jack DeJohnette, Anthony Braxton, Olu Dara, Julius Hemphill. Nel 1983 registra il primo disco a suo nome dal titolo “Precisione della Notte”, con un quartetto composto da Furio Di
Castri, Roberto Gatto e Danilo Rea; lavoro dal quale scaturisce l’esperienza centrale di tutto il periodo degli anni ottanta, il quintetto Lingomania, attivo dal 1984 al 1989. La formazione vede avvicendarsi nei diversi cambiamenti d’organico, il trombettista Flavio Boltro, il chitarrista Umberto Fiorentino, i bassisti Furio Di Castri ed Enzo Pietropaoli, i pianisti Stefano Sabatini e Danilo Rea, e i batteristi Roberto Gatto e Alberto D’Anna. Negli anni novanta forma il trio con Paolino Dalla Porta e Manu Roche – poi diventato “Day After Band” con l’aggiunta del chitarrista Dario Lapenna – con cui incide l’album “Saurian Lexicon” (1991) e gli “Heart Quartet” con Mauro Grossi, Piero Leveratto e Andrea Melani. Dal 2011 Maurizio Giammarco intensifica la sua attività didattica collaborando con la Fondazione Siena Jazz e il Saint Louis College Of Music di Roma. Nello stesso periodo si dedica al progetto in trio “Syncotribe”, con Luca Mannutza ed Enrico Morello e il quintetto “Halfplugged Syncotribe”.
Maurizio Giammarco ha suonato e registrato con innumerevoli jazzisti di livello internazionale tra cui: Chet Baker, Kenny Wheeler, Franco Ambrosetti, Enrico Rava, Paolo Fresu, Fabrizio Bosso, Bruno Tommaso, Andrea Centazzo, Tom Harrell, Aldo Romano, Peter Erskine, Billy Cobham, Daniel Humair, Marc Johnson, Riccardo Del Fra, Miroslav Vitous, Phil Markowitz, Mike Stern, Dave Liebman, Phil Woods, Toots Thielemans. Inoltre ha composto musica per teatro, danza e film – come “Nudo di Donna” dell’attore e regista Nino Manfredi – e partecipato, come solista, in dischi e tournée di artisti della musica leggera italiana, tra cui: Fiorella Mannoia, Mina, Riccardo Cocciante, Nada e Mia Martini.
Il nome di Maurizio Giammarco compare nell’imprescindibile Biographical Encyclopedia Of Jazz, degli autorevoli critici Leonard Feather e Ira Gitler.
Essential discography: Davanti e Oltre la Soglia con Andrea Centazzo (1975 – RCA), From Always to Now – Enrico Pieranunzi Quartet Featuring Maurizio Giammarco (1978 – Edipan), Precisione della Notte (1983 -Riviera Records), Riverberi con “Lingomania” (Gala – 1986), Grr…Expanders con “Lingomania” (Gala – 1987), Hornithology (1988 – Gala Records), (Saurian Lexicon (1991 – Gala Records), Inside – Maurizio Giammarco Heart Quartet (1993 – Soul Note), Passage – 2nd Passage (1995 – Via Veneto Jazz), Live At The Big Mama (2001 – Soul Note), Tricycles (2012 – Parco Della Musica Records), Syncotribe – So to Speak (2019 – 2plet records)