Articolo apparso sulla rivista Musica Jazz (luglio 1970) di Roberto Capasso dal titolo “La sfinge Rotondo”
Nunzio Rotondo nella seconda metà degli anni Quaranta inizia suonando nelle prime formazioni dell’hot club di Roma in stile swing, per poi scoprire il be bop in Miles Davis, Fats Navarro e Dizzy Gillespie. Dopo aver suonato in duo col trombettista romano, il pianista e vibrafonista Lionel Hampton gli chiede di entrare a far parte della sua orchestra per una tournée in giro per il mondo. Nunzio Rotondo sprovvisto di passaporto declina l’invito.
Nell’articolo il giornalista Roberto Capasso scrive del trombettista – “Per lui il jazz è un credo artistico inderogabile…e suona, non solo perché è l’unica cosa che sa fare, ma perché è anche la sola maniera per dire quel che pensa e nella maniera alla quale crede”.
Courtesy of the publisher of Musica Jazz
Contribution shared by Maurizio Giammarco
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