Articolo apparso sulla rivista Musica Jazz (gennaio 1972) di Bruno Schiozzi dal titolo “Il Clan dei Fontaniani“, riguardante il pianista e proprietario dello Studio 7 di Milano, Tito Fontana.
Nel 1958 il pianista Tito Fontana apre in un pianterreno di uno stabile in Corso Venezia 7 a Milano lo Studio 7. Provvisto delle migliori apparecchiature dell’epoca, lo Studio 7 diviene in poco tempo il punto di riferimento di cantanti e formazioni del jazz e musica leggera italiana. Nelle studio di registrazione di Tito Fontana vengono incisi dischi per le etichette RCA, Ricordi, e per la serie “Storia della Musica“, edita da Fabbri Editori. Tito Fontana fonda l’etichetta Dire (con l’appoggio di Giulio Confalonieri, grafico italiano di fama mondiale, e l’amico chitarrista Alberto Rota), realizzando incisioni discografiche allo studio milanese di Renato Sellani, Giorgio Azzolini, Guido Manusardi, Franco Cerri, Giancarlo Barigozzi, Flavio Ambrosetti. Di giorno allo Studio 7 vengono realizzate le incisioni discografiche mentre, alla sera, una folta schiera di musicisti e appassionati di jazz si radunano per dar vita a veri e propri incontri artistici animati da jam session: oltre a Tito Fontana, sono presenti Alberto Rota, Luigi Tonioli, Claudio Fasoli, Giorgio Azzolini, Marco Ratti, Carlo Milani, Maurizio Lama, Giorgio Buratti (anche i batteristi Tullio De Piscopo e Giancarlo Pillot negli anni a seguire prendono parte alle formazioni di Tito Fontana).
Oltre ai jazzistici della scena milanese, lo Studio 7 attira personaggi della cultura italiana, semplici ascoltatori, attori e future promesse della musica leggera italiana, come Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Bruno Lauzi e Maria Monti.
Per gentile concessione dell’editore di Musica Jazz
Contributo condiviso da Maurizio Giammarco
Collegamenti esterni:
Sunday Walk · Flavio Ambrosetti
Guido Manusardi Sound – Piano Jazz
Naima · Maurizio Lama