Articolo di Gino Castaldo apparso sulla rivista musicale “Muzak ” (1976) dal titolo “Dossier jazz italiano”.
L’articolo si occupa del “nuovo jazz italiano” della metà degli anni Settanta analizzandone lo sviluppo e mettendone in risalto il carattere autonomo e differenziato nell’aspetto formale, espressivo e di impegno sociale e politico, nel quale il riferimento al jazz americano rimane essenzialmente estetico. Si parla in tale senso di un modo prettamente “italiano” di fare jazz, staccato dal panorama jazzistico europeo. Un cambiamento dovuto alla maturazione dei musicisti, accompagnata altresì da una presa di coscienza militante e partecipativa del pubblico. L’analisi si concentra anche sulla difficoltà dei giovani musicisti di riuscire a ritagliarsi spazi discografici in importanti etichette come la RCA, trovando di converso opportunità all’interno di etichette indipendenti come la Horo del produttore Aldo Sinesio.
Vengono, inoltre, presentate le biografie essenziali e la discografia di musicisti e gruppi facenti parte del nuovo jazz italiano: Mario Schiano, Giorgio Gaslini, Claudio Lo Cascio, Perigeo, Enrico Rava, Cadmo, Massimo Urbani, Vittorini-Giammarco-Centazzo, Guido Mazzon e Patrizia Scascitelli.
Contributo condiviso da Maurizio Giammarco