selezioni di cantautori, Jammin’, Jammin' 2022

2017

28 settembre – 3 ottobre
Sala Petrassi
Auditorium Parco della Musica

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Quindici anni suonati, vissuti, trascorsi forse inafferrabili ma mai inosservati.

Lasciano un segno indelebile, una ruga di espressione sul volto della musica made in Italy, un solco di aratro dove coltivare i semi delle nuove generazioni.

Sul palco dell’Auditorium il Saint Louis ha promosso 450 giovani artisti in quattordici edizioni; in Jammin’ 2017 apprezzeremo il meglio del 2017. 40 artisti, jazzisti, cantautori, produttori, compositori, autori, una Giovine Italia che guarda all’Europa senza ammiccamenti né timori reverenziali, fiera delle proprie mediterranee origini, i sogni possibili e le legittime ambizioni.
Jammin’ ha conquistato straordinari consensi di pubblico entusiasta, mirando alla musica con la spontaneità di un gesto naturale, un’emozione d’improvviso, un’intuizione evolutiva.

Il tasto rewind è per nostalgici, il fast forward è per superficiali consumatori, ma la musica è adesso, a velocità naturale, in fase con le 60 pulsazioni/minuto del nostro cuore… tasto play”.

(Stefano Mastruzzi, Direttore Saint Louis College of Music)

Il Saint Louis College of Music, in collaborazione con Fondazione Musica per Roma, presenta Jammin’ anno 2017. Con la direzione artistica di Stefano Mastruzzi, la rassegna giunta alla sua quindicesima edizione porta avanti la giovane sperimentazione a livello internazionale e i migliori artisti emergenti – protagonisti per cinque serate sul palco della Sala Petrassi dell’Auditorium Parco della Musica – dando spazio alla più variegata commistione di generi.

Jammin’ anno 2017 ad inaugurare la prima serata del 28 settembre “The Best of…”, la special guest Marco Cinelli e i migliori ensemble selezionati all’interno del Saint Louis e Dumbo Station il gruppo intraprende che animeranno la serata con contaminazioni jazz, funk, fusion e rock. A seguire, appuntamento il 29 settembre con la nuova canzone d’autore al femminile Geni XX, cantautrici del XXI secolo, mentre la successiva serata dal 30 settembre darà voce ai Geni XY, cantautori del XXI secolo.

Jammin’ anno 2017 la rassegna prosegue il 1 e 3 ottobre con Italian Jazz on the Road, le nuove frontiere del jazz italiano, due serate dedicate a giovani e originali progetti europei in campo jazzistico, con la partecipazione straordinaria di Maria Pia De Vito. Musica emergente JAMMIN’ dal Messaggero.

Jammin’ anno 2017 – PROGRAMMA

Giovedì 28 settembre 2017

The Best of…
Special Guest Marco Cinelli

I migliori ensemble nati all’interno della scuola di musica Saint Louis, selezionati durante i concerti di diploma accademico, premiando l’originalità, la sperimentazione, lo scambio creativo, la capacità di aprire la mente e spiegare le ali verso una musicalità vissuta a 360°.
Jammin’ anno 2017 special guest della serata Marco Cinelli, talentuoso chitarrista e compositore molto attivo ed apprezzato sulla scena musicale londinese, invitato a tornare in Italia dal Saint Louis, dove si è diplomato prima di trasferirsi all’estero e riscuotere successi ad Amsterdam, Parigi e Londra.

GUIDO DELLA GATTA QUARTET
Guido Della Gatta chitarra
Benjamin Ventura tastiera
Cristian Capasso basso
Alessio Crespi batteria

GASPARK
Francesco Sacchini voce
Corrado Filiputti chitarra
Daniele Greco chitarra
Daniel Mastrovito piano
Antonio Coronato basso
Davide Savarese batteria

CRISTIAN CAPASSO PROJECT
Alessandro Scialla piano
Guido della Gatta chitarra
Cristian Capasso basso
Antonio Muto batteria

Marco Cinelli
Iggy Pop lo ha definito “una futura Rock-Star” dopo aver visto una delle sue performance. Marco Cinelli prende la chitarra all’età di 11 anni sulle orme di Jimi Hendrix, Jeff Beck e BB King.  Cantante e al tempo stesso compositore elegante, diventa ben presto un artista Pop/Urban Soul. Dopo aver frequentato il Saint Louis College of Music di Roma, si trasferisce ad Amsterdam con la sua band Growlin’ Love & Pain, dove compone, produce e pubblica gli album “Slightly Tasteful” (2008) e “Breeze” (2011). Quattro anni più tardi si trasferisce a Parigi, dove pubblica il suo disco da solista “Parallel Postulate” (2013) e l’EP “Watch Me Movin’” (2016). Si installa successivamente a Londra dove prosegue incessantemente la sua carriera di compositore, arrangiatore, front-man e turnista.

Jammin 2017 the best of
29-settembre-geni

Venerdì 29 settembre 2017

Geni XX, cantautrici del XXI secolo

ANTEA
Martina “Antea” Carelli voce
Giovanni Grieco chitarra
Matteo Gravante chitarra
Gabriele Calanca basso
Ivan Daniele batteria

Cantante, compositrice e autrice di testi, Antea (Martina Carelli), a Jammin’ anno 2017 presenterà le sue composizioni originali e inedite. Brani che parlano del sociale, dell’anima e delle controversie fra istinto e ragione. Il genere verte su vari stili che si fondono a formarne uno unico, creando un insolito mix di Soul, R&B, Rock, Hard Rock, Prog e Alternative.

HELI
Elisa Lostumbo voce
Francesco Provenzano chitarra
Giovanni Grieco chitarra
Gabriele Calanca basso
Pier Sante Falconi batteria

La compositrice e cantante Heli (Elisa Lostumbo) inizia a comporre i primi brani nel 2014 durante un viaggio in Norvegia. Da sempre affascinata dalla cultura e dai paesaggi nordici, trova ispirazione tra la natura dei fiordi e dei boschi norvegesi. Se da una parte la sua musica conserva una matrice folk nell’aspetto più intimista, dall’altra esprime tutta l’energia del rock.
Nel 2016 decide di avviare il progetto musicale “Heli & The Nordic Wind”. Le sonorità del gruppo tendono alla ricerca e alla sperimentazione sonora tra intrecci chitarristici e ritmi ipnotici in grado di creare le giuste atmosfere per ogni storia, per ogni intimo verso. Il sound è avvolto da un alone di mistero, tormentato, intenso che lascia comunque spazio ad improvvise aperture melodiche, come il Vento del Nord, che trasporta via le inquietudini e svela una tenue luce.

MARTA
Marta Iacoponi voce
Margherita Flore tastiere
Corrado Filiputti chitarra
Simone D’Andrea basso
Fabrizio Di Martino batteria

MARTA è il progetto musicale della cantautrice viterbese Marta Iacoponi. Le sue composizioni in lingua italiana sono racconti ispirati da esperienze vissute in prima persona o da spettatrice e che hanno come filo conduttore la vita quotidiana.
Gli arrangiamenti, curati insieme ai componenti della band, hanno sonorità che spaziano dal pop al rock con alcune influenze della musica indie ed elettronica.
Attraverso le sue canzoni, MARTA disegna sul palco un mondo talvolta crudo, riflessivo e realistico, talvolta spensierato, sereno che lascia spazio alla fantasia.

FLOWING CHORDS
diretti da Margherita FLORE

I Flowing Chords nascono dall’incontro tra diversi cantanti del Saint Louis College of Music e Margherita Flore, laureanda in Composizione presso lo stesso Istituto, in una sperimentazione energica della coralità a cappella, spaziando nel repertorio dal Pop al cantautorale, dal Rock al R&B contemporaneo. Ad un anno dalla nascita hanno cantato in diversi festival come il Caffeina Jazz Festival di Viterbo, in collaborazione con il Saint Louis College of Music alla Festa di Roma presso il Lungotevere San Gallo insieme ad artisti di fama internazionale, al Teatro Eliseo, al Teatro Don Bosco di Fabriano, alla Domus Ciancaleoni, al Forte dei Borgia a Nepi e continua ad esibirsi in alcuni dei più rinomati locali di Roma e non solo. Collabora inoltre con gruppi jazz e prog come i VEMM e i Dumbo Station in concerti e registrazioni.

Sabato 30 settembre

Geni XY, cantautori del XXI secolo

LEONARDO BELLEGIA
Leonardo, 20 anni, progetto solista prodotto a Los Angeles al fianco del produttore Robert Deller, tornato in Italia dopo l’Award in musica ottenuto presso la North Monterey County High School, suona su grandi palchi e festival come Umbria Jazz, Piper Club, Altlantico, continua il suo progetto al fianco di Valter Sacripanti (produttore artistico) e Giampaolo Rosselli con un album che è un viaggio all’interno del Soul, R&B, Pop.

MATTEO GRAVANTE feat. INTERNO 5
Matteo Gravante voce e chitarra
Edoardo Lupo piano e synth
Claudio Bruno basso
Simplicio Ciaccia batteria
Il cantautore Matteo Gravante scrive canzoni che parlano delle sue esperienze vissute, con l’intento di racchiudere all’interno di esse attimi vissuti, emozioni, persone. Come sonorità i brani esprimono atmosfere dolci ed intime, intermezzate a tratti da un lato più duro e distorto.

ACo
Adriano Meliffi piano, tastiere e voce
Alessandro Molinaro chitarra
Luca Lavorgna chitarra
Flaminia Lobianco, Lisa Fiorani voci
Marco Pasquariello piano e tastiere
Giuseppe Di Pasqua basso
Francesco Angiolini batteria

ACo è il progetto che presenterà a Jammin’ anno 2017 e del cantautore Adriano Meliffi che nelle sue canzoni mescola vari stili musicali: world music, pop rock, art rock, folk, musica d’autore, ambient, soul. “ACo non sono solo io. In ACo c’è un Co fatto da tutte le persone che credono nel mio progetto e mi aiutano a realizzarlo. Vuol dire che nella vita non si è mai soli e siamo sempre condizionati e definiti dal nostro rapporto con l’Altro. Vuol dire che non esiste A senza Co. ACo è la fusione tra l’universo in me e l’universo fuori di me. L’abbraccio da cui nasce la mia musica”. L’EP in uscita a ottobre 2017 si chiamerà semplicemente “N”, l’iniziale della parola “noi”.

HAVISHAM
Letizia Angelelli voce
Gianmarco Angelelli chitarra
Marco Silvestri chitarra
Alberto Pulcinelli basso
Enrico Brunori batteria

Il progetto Havisham che presenterà a Jammin’ anno 2017 nasce nel 2015. Letizia Angelelli (voce), Gianmarco Angelelli (chitarra, cori), Marco Silvestri (chitarra, basso, tastiere, cori) si mettono subito a lavoro per creare il primo EP della band che uscirà nel 2016 con il titolo “Be Aware Of Invisibility” contenente 5 brani, totalmente autoprodotto. Il nome Havisham è ispirato al personaggio di Charles Dickens “Miss Havisham” protagonista del romanzo “Grandi Speranze”, che dopo aver perso l’uomo che amava nel giorno delle nozze rimase per tutta la vita con l’abito nuziale. La band arricchisce l’organico nelle esibizioni live con Alberto Pulcinelli (basso) e Enrico Brunori (batteria).

30-settembre-geni
1-Ottobre-on-the-road

Domenica 1 ottobre

Italian Jazz on The Road
feat. Maria Pia De Vito

Italian Jazz on the Road è la straordinaria tournée prodotta dal Saint Louis di Roma presentata a Jammin’ anno 2017: 30 giovanissimi talenti tutti da scoprire con 50 concerti in 10 Paesi europei. Vincitore per il secondo anno consecutivo del bando per la Promozione della Musica Jazz del Mibact, il Saint Louis con il progetto Italian Jazz on the road porta i veri talenti italiani, la nostra musica e la nostra cultura di tradizione e innovazione in Belgio, Francia, Norvegia, Polonia, Finlandia Inghilterra, Spagna, Paesi Bassi e tante altre mete.
Prima tappa del tour europeo per il giovane pianista e compositore Stefano Minder, che aprirà la serata di presentazione del nuovo lavoro di Maria Pia De Vito, “Moresche e altre invenzioni”, nato dalla collaborazione con il Burnogualà Large Vocal Ensemble.

STEFANO MINDER
presenta “Love Through My Eyes”
Stefano Minder voce
Antoni Zygmunt Kuzak sax
Andrea Saffirio piano
Alessio Renda basso elettrico
Yuri Alviggi batteria

Da sempre impegnato con il songwriting a cavallo tra il Jazz e il Soul, il cantante e pianista Stefano Minder presenta il suo primo cd “Love Through My Eyes”. Attraverso la sua continua ricerca in campo musicale, Stefano intraprende diverse vie per sperimentare nuovi metodi su come utilizzare la voce, per ricreare colori e mondi nuovi. Il suo motto è: “La voce è uno strumento a tutti gli effetti, capace di esprimere sentimenti profondi che forse nessun altro strumento può fare. È collegata direttamente con l’anima e ne diviene l’espressione udibile; converte l’invisibile in visibile, crea suoni e colori nuovi, trasforma un’emozione in musica. La voce è uno strumento tutto da scoprire, soggetto a una continua evoluzione ed espansione. Un’espansione che va oltre i nostri limiti immaginabili”.

MARIA PIA DE VITO & BURNOGUALA’ LARGE VOCAL ENSEMBLE
presentano
“Moresche ed altre invenzioni”
20 voci, pianoforte e contrabbasso

Il 1 ottobre all’Auditorium Parco della Musica di Roma si terrà la presentazione ufficiale dell’album “Moresche ed altre invenzioni” di Maria Pia De Vito con il Burnogualà Large Vocal Ensemble: una comunità di ricercatori fondata e diretta da Maria Pia De Vito, già protagonista in Italia di alcuni Festival ed importanti location.
È divenuto noto al grande pubblico nel 2016 per un video virale diffuso sul web e riproposto dalle tv nazionali, che ritrae una sua spettacolare performance vocale in acqua diretta da Maria Pia De Vito nel mare di Ventotene, durante la residenza artistica al Festival “Rumori nell’Isola” 2015.Il disco riporta il lavoro di elaborazione e ricerca compiuto attorno alle “Moresche” di Orlando di Lasso: cicli carnevaleschi, di parodie, i cui protagonisti sono schiavi e liberti africani ritratti in serenate, corteggiamenti, danze, bisticci, in un linguaggio che mescola sapientemente frammenti di dialetto napoletano (comicamente storpiato), parole e frasi in Kanuri – la lingua parlata nell’area Nilo-Sahariana nell’impero del Bornu (attuale nord-est della Nigeria) – insieme ad imitazioni di strumenti e versi di animali. Un materiale di grande ricchezza ritmica, contrappuntistica, di grande ispirazione musicale, e non solo. L’Ensemble Burnogualà esegue le Moresche creando tessiture improvvisative con interludi, spazi e panorami sonori in cui l’Africa, la Napoli rinascimentale e l’improvvisazione si mescolano e si incontrano nella contemporaneità.
Nato nel 2012 come “Vocal Geographies “ in seno alla classe di Canto jazz di Maria Pia De Vito al Conservatorio di S. Cecilia di Roma e proseguito al Saint Louis Music College come progetto speciale, il Burnogualà Ensemble svolge una ricerca improvvisativa e di repertorio che spazia dalla polifonia del tardo rinascimento (Orlando di Lasso) ad autori contemporanei quali Vince Mendoza, Miles Davis, Joe Zawinul, Diederik Wiessels, Take Six e autori brasiliani per una pratica della voce e dell’improvvisazione di derivazione jazzistica, applicata a materiale della più diversa origine storica e geografica, in un lavoro collettivo di approfondimento e studio delle fonti del materiale non originale che si affronta. E, naturalmente, un piede nella modernità con un repertorio originale che può contare su firme di compositori contemporanei di grande spessore.
Nel 2016 è stato ospite dell’album di Rita Marcotulli “A Pino” dedicato a Pino Daniele (uscito con La Repubblica/L’Espresso), eseguendo un suggestivo intro di Maria Pia De Vito “’E ceveze” per la canzone “Donna Cuncetta” e nell’album “core-coração” di Maria Pia De Vito (special guest Chico Buarque) prodotto da Jando Music/Via Veneto Jazz.
Si è esibito in diversi contesti prestigiosi tra cui il Ravello Festival 2016, “Una striscia di terra feconda” al Castello di Palombara Sabina, “Percorsi Jazz Santa Cecilia” 2012, 2013 e 2014, il Museo MAXXI di Roma, la manifestazione “Il ponte della musica” 2014, le Terme di Diocleziano nel 2014, la Notte dei Musei di Roma 2016.

Martedì 3 ottobre

Italian Jazz on the Road – Part II

Jammin’ anno 2017 la serata vede protagonisti alcuni dei gruppi in tour, formati da musicisti italiani con ospiti internazionali a sorpresa, selezionati tra i migliori talenti dei Conservatori europei, durante l’Italian Jazz on the Road, la straordinaria tournée prodotta dal Saint Louis di Roma: 30 giovanissimi talenti tutti da scoprire con 50 concerti in 10 Paesi europei.

ITALIAN 60’s IN BLUES
Pietro Venza chitarra
Andrea Rosatelli basso
Daniele Chiantese batteria

Il trio tramite un viaggio nella canzone italiana degli anni ‘60 mette a fuoco l’influenza Blues e Soul nella produzione di quegli anni. Gli artisti dell’epoca cercarono di fondere la nostra tradizione con le influenze che arrivavano da oltreoceano e che pian piano, oltre la musica, modificarono il costume dell’Italia del dopoguerra. La radio in primis e alcuni artisti naturalizzati italiani (Rocky Roberts, Wes, etc) contaminarono con il loro sound all’epoca innovativo molta della produzione pop di quegli anni. Le forme Blues, il sound Motown, le sezioni fiati, le ritmiche incalzanti presero il posto di orchestre classiche nell’intrattenimento: noi musicisti moderni senza questa contaminazione forse oggi non esisteremmo.

A CRUSH ON THE MELODY – AN ITALIAN SONGBOOK
Pierluca Buonfrate voce
Pierpaolo Principato piano
Stefano Rossi basso
Daniele Natalini batteria

Cosa differenzia un brano scritto da George Gershwin da una canzone di Luigi Tenco? All’apparenza molte cose: contesto storico, periodo, appartenenza ad un mondo musicale diverso. Ma ci sono due cose in comune: sono storie da raccontare e melodie da cantare. E dove c’è una storia, il “vestito”, ovvero lo stile musicale che viene scelto, può solo essere di supporto alla sua bellezza.
In questo progetto si incontrano tradizioni ereditate ed acquisite, la canzone italiana classica ed il jazz, la melodia e l’improvvisazione, con la convinzione che Cole Porter componendo pensava a Puccini, così come Bruno Martino pensava a Nat King Cole.

BLUE MATTER
Giulia Capogrossi voce
Daniele Marcante chitarra
Francesco Luzzio basso
Roberto Palladino batteria

La band propone un repertorio di brani tradizionali italiani rivisitati in chiave funk o jazz-blues insieme ad alcuni brani inediti. Brani della tradizione italiana di autori quali Paolo Conte, Pino Donaggio, Sergio Endrigo, Pino Daniele si rivestono di nuove sonorità, superando le barriere di tempo e spazio per approdare a un sound moderno e dinamico che batte al ritmo della contemporaneità.

SOCIAL CALL
Elisabetta Antonini voce
Guillermo Edoardo Garcia Vargas chitarra
Alessandro Gwis piano
Andrea Avena contrabbasso
Gianni Di Renzo batteria

Social Call raccoglie musicisti di estrazione jazzistica, per la prima volta insieme per esportare un progetto tutto italiano. Brani dai tratti cameristici e mediterranei si alternano a composizioni con accenti mainstream di jazz tanto tradizionale quanto contemporaneo, tutti prevalentemente originali e firmati dalla vocalist Elisabetta Antonini (Top Jazz 2014) che nei suoi lavori discografici, come “Un minuto dopo” con l’oboista degli Oregon Paul McCandless e regitsrato proprio con Alessandro Gwis al piano e “The Beat Goes On – Omaggio alla Beat Generation”, coniuga in modo creativo e raffinato la propria sensibilità compositiva europea, di ispirazione letteraria, con ritmi e atmosfere d’oltreoceano.

3-ottobre