




Taranta | 7 – 8 settembre
7 SETTEMBRE

Progetto MIGALA
Progetto Migala nasce dall’intento di intraprendere un viaggio musicale che partendo dalle tradizioni popolari del centro-sud Italia arriva alle sonorità etniche della world music. Il gruppo pone così una ricerca di sonorità volta a rispettare le Tradizioni vissute a contatto con “culture musicali altre” nell’ambito di quel che oramai è sempre più un “villaggio globale”. Partendo da questa concezione, brani tradizionali popolari del centro-sud Italia vengono rielaborati e caratterizzati da una fusione con sonorità Balcaniche, Mediterranee, Afro e Irlandesi.
Il viaggio all’interno di questo paesaggio sonoro avviene grazie alla variegata esperienza musicale dei musicisti influenzati dalla ricerca popolare, dalla musica ambient, dal blues, dalle sonorità “etniche” Afro-Mediterranee ed Irlandesi per una danza della pace tra Noi, tra i Popoli.

Francesco Loccisano trio
Inizia gli studi di chitarra all’età di nove anni, a dieci forma il suo primo gruppo con il quale svolge un’intensa attività concertistica in tutto il sud Italia. A 22 anni sotto la guida del Maestro Salvatore Gullace consegue il Compimento Inferiore presso il Conservatorio di Musica di S. Giacomantonio di Cosenza.
Intraprende gli studi di Chitarra Flamenca a Sevilla attraverso la frequentazione di musicisti e luoghi popolari dell’Andalusia. A seguito di un’attività di ricerca e composizione con diversi musicisti del panorama della musica popolare calabrese si avvicina ad alcuni degli strumenti tradizionali (tamburello, organetto e chitarra battente), con particolare attenzione alla chitarra battente, sulla quale apporta modifiche strutturali e sviluppa uno stile personale di composizione.
Nell’ambito della musica di ricerca calabrese incide come chitarrista e arrangiatore diversi lavori discografici e partecipa ai più importanti festival e rassegne di musica etnica (Sanremo 2008, Womad, Tarantella Power, Festival dello Stretto, Paleariza, Sfinks, Stimmen, Premio Matteo Salvatore, Bardentreffen, ecc.) Nel 2005 ha accompagnato Pietra Montecorvino nel tour Napoli mediterranea in Italia, Spagna e Francia. Per il teatro ha composto le musiche della commedia brillante “Il Droghiere”, testo di Giorgio Salieri ed “IL SONNAMBULO” di Bruno Papalia, prodotti dal Gruppo Spontaneo di Bovalino.
Ospite al Roma Tarantella Festival, per la televisione ha collaborato come chitarrista alla realizzazione della colonna sonora del film “IL PADRE DELLE SPOSE”, regia di LINO BANFI e musiche di Eugenio Bennato. Attualmente collabora come chitarrista e arrangiatore con Eugenio Bennato, con il quale ha suonato nei più importanti festival di World Music.

Orchestra Roma tarantella
Nasce nel 1975, prediligendo nel suo repertorio la musica popolare del centro-sud Italia, i brani proposti nei concerti sono il risultato, sia di ricerche effettuate sul campo, che di riproposta di brani noti della tradizione popolare italiana.
CavallaroSi annovera nel curriculum del gruppo la partecipazione ad importanti eventi, tra cui il Concerto nella Sala dello Stenditoio nel complesso monumentale di San Michele a Ripa – Roma, organizzato dal Ministero dei Beni Culturali, Antica Festa di San Giovanni in Piazza San Giovanni in Laterano, Roma, ospite Mimmo Epifani, Kaulonia tarantella festival XI° edizione Caulonia -RC, con la Direzione di Eugenio Bennato, 34° festival internazionale della fisarmonica -Castelfidardo – MC.
8 SETTEMBRE

TARANTPROJECT
con MIMMO CAVALLARO
Non è possibile parlare di tarantella calabrese se non come denominatore geografico che si inserisce ad un universo diffuso e frastagliato. Il mito della taranta ha qui generato una musica ed un ballo che in ogni paese assume connotati precisi e diversi tra loro, si manifesta in una varietà di versioni e di stili legati ad una storia di culture, scambi, insediamenti che hanno agito in maniera diversificata in ogni provincia, in ogni vallata e in ogni villaggio.
TarantaLe differenze tra una zona e un’altra si riflettono dovunque in maniera complessiva sulle strutture della melodia e della ritmica e quindi sulla danza, sullo stile dei passi, la loro ampiezza, le figurazioni e la velocità. Mimmo Cavallaro – TaranProjet, si fa mezzo per l’espressione di questo articolato linguaggio musicale esprimendosi attraverso i suoni antichi ritmi e strumenti della tradizione calabrese. Epigoni di un passato favoloso ma anche testimone di un presente vivo e in espansione, proiettano la tarantella calabrese nella musica etnica europea contemporanea senza tradirne le origini.

Mimmo Epifani & Epifani Barbes
Zucchini Flowers, l’ultimo disco di Mimmo Epifani, materializza il colore e il suono mediterraneo del virtuoso mandolinista pugliese ed originale performer che, con una buona dose d’ironia, riesce a staccarsi dalla grande tradizione popolare senza mai rinunciare alle sue radici più profonde.
Il dialetto diventa lingua espressiva perché riesce raccontare storie, fatti e aneddoti di una cultura antica legata alla terra, ai ritmi della natura e ad una sapienza perduta che Mimmo Epifani traduce in cuore di zucchero e limone, filastrocche rappate, pizziche travolgenti e ritmi ipnotici.
Dal salone del barbiere di San Vito dei Normanni vicino Brindisi, dove apprende l’arte del mandolino dai maestri Costantino Vita, barbiere e musicista, e “Maestro” Peppu D’Augusta che suonava la pizzica (danza terapeutica del Salento detta anche Ballo di San Vito), Mimmo Epifani perfeziona la tecnica dello strumento, contaminandolo con le esperienze musicali più diverse: il jazz, il reggae, i ritmi ska. Sempre in viaggio, da circa vent’anni, ha suonato con grandi artisti come Roberto de Simone, Massimo Ranieri, Eugenio Bennato con il quale fonda il movimento Taranta Power e poi Antonio Infantino, Caterina Bueno, Matteo Salvatore, Ambrogio Sparagna.
Da qualche anno collabora attivamente con Fausto Mesolella degli Avion Travel che ha curato gli arrangiamenti dell’ultimo disco Zucchini Flowers e con Danilo Rea, Furio Di Castri, Rita Marcotulli partecipa al progetto dedicato Domenico Modugno: Uomini in Frac, realizzando un disco alla casa del jazz di Roma.
La sua musicalità istintiva e profonda lo spinge a ricercare continuamente territori nuovi e sonorità moderne che lo rendono un artista internazionale con una forte tendenza all’indipendenza e all’esplorazione di culture nuove. Il suo percorso musicale s’intreccia con quello di Josè Barros, di Ttkunack e negli ultimi mesi anche con quello di Tonino Carotone.
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